Pick Of The Week: Jackie di Pablo Larraín

Ho scelto di consigliarvi questo film perché è uno dei miei preferiti in assoluto ed è uno dei film più emozionanti che io abbia mai visto. Dalla parte del regista c’è sicuramente la forza della storia vera che si tramuta nel ritratto sensibile ed aggraziato di una donna che è ancora giovane ed inesperta ma che, innamorata di suo marito è una donna che vuole maturare ed essere più sicura di fronte al mondo, ella è un cigno appena nato prima di essere la First Lady degli Stati Uniti D’America. Jackie non è un film ma un ritratto femminile di cui poter parlare come un dipinto in movimento, esso è senza epoca e senza tempo e ci accorgiamo della sua forza solo dopo che le ultime note sono state suonate e le ultime pennellate attinte. Bisogna andare alla radice per trovare l’anima di questa storia e Jackie non è che una giovane vedova che ha perso suo marito e deve saper evitare le telecamere e le folle perché non può permettersi il silenzio di una normale sofferenza come tutti i comuni mortali.

Non dovevo pulirmi il sangue di dosso – pensavo –

fategli pure vedere quello che hanno combinato.

Jacqueline Kennedy

Pablo Larraín è un autore che sembra parlare da solo perché vuole arrivare all’anima di tutti i noi con il monologo di una donna che è l’emblema della classe e dell’aristocrazia che oggi hanno perso molta importanza come uno stile ormai vetusto. Rimanere se stessi nonostante il dolore ed abbracciare ciò di cui siamo fatti, sapere che c’è chi ci ama e chi ci odia e chi finge e tutti loro fanno parte di questo racconto tragico che, però porta Jackie ad essere una donna vincente che non svaluta mai se stessa ma che si innalza con fierezza e recupera le sue forze inaspettatamente. Sull’orlo di una crisi di nervi Jackie non perde mai la ragione e prende le redini della propria vita tra le mani, ciò che mi stupisce è che questa storia non sia né un thriller né una storia dell’orrore ma fondamentalmente una narrazione storica incentrata sulla figura femminile della moglie del presidente degli Stati Uniti D’America. Quanto male proviamo ogni giorno per mandare giù senza pensare ogni immagine di questo film? Siamo abituati a trovare una scusa a tutto per via della celebrità e del denaro ma, tutti noi dovremmo stupirci di fronte a ciò che viene messo in scena ed essere sconcertati dalla grazia di un amore e di una forza poderosa che mai più si è fermata.

Il film è il ritratto femminile di una donna che deve sapere mantenere la scenografia della sua vita in piedi nonostante il dolore ed il sangue.

Natalie Portman è sicuramente ai suoi massimi storici e chiaramente era a conoscenza della pesantezza e dell’importanza della parte affidatale al fine della sua carriera, questo film l’ha spinta a mettersi in gioco nei panni di uno dei personaggi femminili più determinanti della storia e dell’eleganza femminile. Jacqueline Kennedy ha perso tutto ciò che di più affascinante c’era in suo marito e lo ha visto spegnersi tra le sue braccia, però conserva dentro di sé il ricordo e da esso troverà la forza per ricominciare quando i giornalisti la assaliranno per scovare in lei il frutto di una buona intervista come dei buoni sciacalli ammaestrati. Non tutti abbiamo il privilegio di poter stare in silenzio e di poter soffrire in maniera naturale, i privilegi sono veri ma sono stati ottenuti con dei sacrifici molto cari che un occhio attento potrà riconoscere qui esposti sotto i patinati riflettori.

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